Chi sono i congiunti?

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CHI SONO I CONGIUNTI?
Fase 2: capire a chi possiamo far visita.
 
Dopo l’ultimo discorso del Presidente del Consiglio, un po’ tutti ci siamo chiesti cosa intendesse per congiunto, interrogandoci, dubbiosamente, su quali fossero le persone che avremmo potuto andare a trovare in questa seconda fase della pandemia.
Nel vocabolario della lingua italiana, leggo che la parola congiunto, in quanto aggettivo, significa “stabilmente a contatto, unito”, mentre, come sostantivo, si riferisce al concetto di “parente, familiare”.
 
Dunque, chi sono i congiunti che possiamo andare a trovare?
Considerata la definizione trovata sul dizionario, in quanto professionista della salute mentale, a questa domanda rispondo: “Tutte le persone con cui abbiamo un contatto stabile o che sono parenti ma, soprattutto, con cui abbiamo una relazione positiva che ci porta benessere e che vogliamo ripristinare”
La Legge, tuttavia, non la fanno gli psicologi e, per la Legge, la parola congiunto, così come è espressa nell’ultimo decreto, fa riferimento a: “Parenti e affini, coniuge, conviventi, fidanzati stabili, affetti stabili”. Quindi, per i giuristi, il congiunto non è semplicemente una persona con cui abbiamo una relazione che ci dà benessere ma, al più, una persona con cui abbiamo costruito una relazione stabile. A questo punto, resta da chiarire il significato di “affetto stabile” per cui la questione relativa a chi possiamo andare a trovare resta aperta e lascia che la mente brancoli, ancora, fra molti dubbi.
 
Le parole ci suggeriscono possibili realtà ma, poi, in base alle nostre specifiche esperienze, diamo precisi significati a queste realtà. Evidentemente, il congiunto per me è una cosa ma per la Legge è un’altra.
Ragionando, esclusivamente, in termini di benessere psicologico, a mio parere, la migliore soluzione possibile per la ripresa sarebbe ricongiungerci unicamente a chi ci fa stare bene e ci fa sentire apprezzati ed importanti e rimanere, tranquillamente, separati ed alla larga, da chi non ci apprezza o non ci rispetta, parenti o non parenti che siano. Questo, naturalmente, è valido ben oltre le fasi di gestione dell’emergenza sanitaria!
 
Invece, considerando cosa impone la Legge, ricevuti i chiarimenti del caso, credo che sia importante rispettare le disposizioni del Governo, tenendo, però, a mente che ciò che conta, non è tanto chi ‘possiamo’ ritrovare, ma chi ‘vogliamo’ ritrovare. In questo modo, recupereremo, non solo la nostra vita sociale, ma anche quella fonte di benessere e di crescita emotiva che solo le relazioni positive, stabili e fiduciose possono garantirci.
 
Serena fase 2 a tutti!
Francesca Rotondo
 
Psicologa /psicoterapeuta

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