
Alcune paure sono tipiche dell’età evolutiva. In alcune fasi della crescita, è “naturale” che i bambini sperimentino specifiche paure. Ad 1 anno, ad es., i bambini hanno paura degli estranei: qualunque figura si discosti da quella di riferimento (la mamma) può suscitare preoccupazione ed ansia. Fino a 2 anni, non avendo ancora acquisito la cosiddetta “costanza dell’oggetto” (la consapevolezza che una persona continua ad esistere anche quando se ne va), sperimentano l’ansia da separazione. A 2 – 3 anni, è frequente la paura del buio o della morte, la prima determinata dall’assenza di punti di riferimento, la seconda vissuta soprattutto se, di fronte alla perdita di una persona cara, il bambino/a non ha potuto ricevere spiegazioni e conforto. A 3 – 5 anni può sorgere la paura di fare brutti sogni, specie se il bambino/a, durante la giornata, viene sottoposto ad un’innumerevole quantità di stimolazioni. E, con l’ingresso nella scuola dell’infanzia, a partire dai 4 anni, possono comparire la paura di uscire di casa, di essere sbagliati o degli altri bambini. Man mano che il bambino/a cresce, possono affiorare paure più specifiche (insetti, cani, etc) o altri generi di paure come quella della guerra, dei mostri, dell’abbandono o di rimanere soli. Fra gli 8 e i 12 anni, infine, possono comparire paure connesse alla propria efficacia come la paura di fallire, di deludere i genitori, degli esami o paure sociali come quella di essere rifiutati dal gruppo dei pari.
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