Di cosa hanno paura i bambini?

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DI COSA HANNO PAURA I BAMBINI?
Conoscere le loro paure per aiutarli a superarle.
 
Che cosa è un’emozione? Un’emozione è uno stato di attivazione dell’organismo in risposta ad uno stimolo. Tale stato di attivazione comporta cambiamenti fisiologici (come l’aumento della temperatura corporea, l’aumento della frequenza cardiaca, l’attivazione di alcune ghiandole, l’aumento della frequenza respiratoria) e cambiamenti delle funzioni cognitive (diminuzione o miglioramento della capacità di concentrazione, confusione, smarrimento, allerta, etc).
 
👉 La paura è un’emozione primaria, il che significa che, in tutte le culture e in tutte le epoche storiche, genera negli esseri umani le medesime alterazioni fisiologiche e cognitive e che, a livello non verbale (espressione del volto, postura, tono della voce, etc), viene espressa, da sempre e da tutti, allo stesso modo. Ha una funzione auto-protettiva perché ci aiuta a difenderci dai pericoli provenienti dall’ambiente circostante ed è fondamentale perché ci permette di apprendere quali siano le situazioni o gli eventi minacciosi dai quali è opportuno stare lontani.
 
❗️La paura, dunque, non va eliminata ma è un segnale che è importante ascoltare e capire ed è, in quest’ottica, che le paure dei bambini vanno considerate. Un bambino/a che ha paura, infatti, ci sta, semplicemente, inviando un messaggio che, in quanto adulti di riferimento, dobbiamo cercare di decifrare: “Cosa sta cercando di dirmi il bambino/a?” “Quale stimolo ha provocato la sua paura?” “Dove ha imparato ad avere paura?” “È una paura che rientra nel normale percorso evolutivo oppure sta minando la sua autostima, generando insicurezze?”
Rispondere a queste domande significa aiutare i bambini ad affrontare le proprie paure.
Ma andiamo con ordine.
 
1️⃣ La paura non è ansia. La paura è associata ad un oggetto specifico e reale che il bambino/a percepisce come minaccioso. L’ansia, al contrario, è una tensione che allarma, in assenza di una minaccia reale. Inoltre, per distinguere una normale paura dall’ansia dobbiamo osservare se ciò che sta provando il bambino/a ne compromette la crescita e l’acquisizione dell’autonomia oppure no.
 
2️⃣ I bambini non nascono con la paura dei ragni, dei serpenti, del dentista o dei temporali. Esiste un temperamento di base che determina geneticamente se un bambino/a è più timoroso o più spavaldo di un altro ma bisogna tenere presente che fattori educativi ed ambientali possono concorrere allo svilupparsi delle paure dei bambini. I bambini, cioè, possono “imparare” le paure, ad es., quando colgono che gli stessi genitori si spaventano alla vista di uno stimolo specifico, in una sorta di contagio emotivo che fa si che inizino a provare le medesime emozioni dei genitori, oppure quando vengono educati in contesti iperprotettivi che veicolano messaggi poco rassicuranti e/o che minano il loro senso di auto-efficacia (“Stai attento! Il mondo è pericoloso! Non sei capace!”).
 
3️⃣ Alcune paure sono tipiche dell’età evolutiva. In alcune fasi della crescita, è “naturale” che i bambini sperimentino specifiche paure. Ad 1 anno, ad es., i bambini hanno paura degli estranei: qualunque figura si discosti da quella di riferimento (la mamma) può suscitare preoccupazione ed ansia. Fino a 2 anni, non avendo ancora acquisito la cosiddetta “costanza dell’oggetto” (la consapevolezza che una persona continua ad esistere anche quando se ne va), sperimentano l’ansia da separazione. A 2 – 3 anni, è frequente la paura del buio o della morte, la prima determinata dall’assenza di punti di riferimento, la seconda vissuta soprattutto se, di fronte alla perdita di una persona cara, il bambino/a non ha potuto ricevere spiegazioni e conforto. A 3 – 5 anni può sorgere la paura di fare brutti sogni, specie se il bambino/a, durante la giornata, viene sottoposto ad un’innumerevole quantità di stimolazioni. E, con l’ingresso nella scuola dell’infanzia, a partire dai 4 anni, possono comparire la paura di uscire di casa, di essere sbagliati o degli altri bambini. Man mano che il bambino/a cresce, possono affiorare paure più specifiche (insetti, cani, etc) o altri generi di paure come quella della guerra, dei mostri, dell’abbandono o di rimanere soli. Fra gli 8 e i 12 anni, infine, possono comparire paure connesse alla propria efficacia come la paura di fallire, di deludere i genitori, degli esami o paure sociali come quella di essere rifiutati dal gruppo dei pari.
 
4️⃣ Talvolta, dietro la paura si nasconde la rabbia. Di fronte a situazioni non accettate (ad es. la separazione dei genitori, la nascita del fratellino, etc), è possibile che il bambino/a sperimenti un’emozione negativa che non si permette di esprimere. Reprimendo la propria aggressività e proiettandola su oggetti esterni a sé, può allora sviluppare la paura dei serpenti, dei cani, dei mostri, dei dottori, etc in una dinamica difensiva che gli permette di porre distanza fra sé e le sue emozioni più ostili.
 
🤓 Aiutare un bambino/a a superare la paura significa accompagnarlo affinché possa trovare delle strategie di auto-rassicurazione che gli permettano di vedere negli oggetti, nelle persone e nelle situazioni dalle quali è spaventato, non eventi da evitare, ma interessanti e curiose sfide da affrontare, grazie all’acquisizione di quella fiducia e di quella sicurezza interna che diventeranno un bagaglio indispensabile durante tutto il percorso di vita.
 
👉 Le modalità attraverso le quali un genitore può aiutare il proprio bambino/a ad auto-rassicurarsi verranno illustrate prossimamente. Nel frattempo, auguro a tutti i lettori di questo articolo di entrare in ascolto delle proprie paure, cercando di capirne l’origine ed il significato. Anche gli adulti, infatti, hanno paura ed un passo fondamentale, anche per aiutare i più piccoli, consiste proprio nel riconoscere le proprie emozioni, accettarle e comprenderle, senza cercare di cancellarle od opporvi inutili resistenze.
 
Dott.ssa Francesca Rotondo
Psicologa – psicoterapeuta

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