La via dei colori

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LA VIA DEI COLORI
Una strada per capire i disegni dei bambini.

Il significato dei colori ha radici antiche. Fin da quando riusciamo a distinguere i colori e le loro diverse tonalità, vi associamo emozioni, sensazioni, stati d’animo e pensieri. Già nel 1949, lo svizzero Lüscher, ideando il Test di scelta dei colori, aveva ritenuto possibile diagnosticare aspetti – o anche disturbi di personalità – mediante l’uso di una ventina di quadri di colori, composti da 4 colori principali (giallo, rosso, blu, verde), rappresentati ognuno da 4 sfumature. È, infatti, fuori discussione il valore simbolico dei colori e il fatto che essi rappresentino la luce attraverso la quale ciascuno di noi filtra l’esperienza, osserva se stesso e la moltitudine di stimoli che giunge dall’ambiente circostante. Come gli adulti, anche i bambini usano i colori per filtrare la realtà.

I bambini amano i colori. Ne sono attratti e ne gioiscono. I colori riempiono i loro astucci e tinteggiano le loro vite: i loro abiti, le loro cartelle, i loro giocattoli, in una caleidoscopica miscela di tonalità che inneggia alla vita. Nelle loro attività creative, nei loro disegni, i bambini scelgono i colori con cura, li mescolano, li sovrappongono, li utilizzano per dare forma alle esperienze che vivono e alle emozioni che sentono. I colori a dita, i pastelli a cera, le matite colorate, le tempere, gli acquarelli o i colori dei materiali da manipolare rappresentano, nelle mani dei bambini, l’ornamento attraverso il quale esaltano il racconto di sé, dei loro desideri, dei loro sentimenti, della visione che hanno di se stessi nelle relazioni con gli altri.

I colori arricchiscono, abbelliscono, completano, contornano, precisano, mettono in luce o cancellano e sono parte integrante dell’attività del disegnare, una proiezione esterna del loro intimo sentire. Scrive D. Munari Poda, nel libro “La storia centrale” (Edizioni La vita Felice, 2003): “Il disegno per il bambino (e non solo per il bambino) è strumento di comunicazione. E, insieme, una maniera di raccontarsi senza parlare, un modo per fissare un pensiero, un oggetto, una forma, una storia, una memoria, un evento, un percorso, una risorsa, una trasformazione. Disegnare è lasciare un segno del nostro passaggio…..[…………] E, soprattutto in alcune stagioni evolutive, disegnare è una necessità interiore precisa e ineludibile”.

Esaminiamo, dunque, in che modo i colori scelti dai piccoli possano rappresentare degli utili indizi per comprendere aspetti importanti del loro vissuto. Naturalmente, non voglio affermare che la scelta di un colore, isolata da altri elementi di osservazione (il contesto di vita del bambino o il contenuto ed altri elementi del disegno), sia condizione sufficiente per predire lo stato d’animo di un bambino o il suo particolare modo di affrontare le esperienze. Voglio, tuttavia, evidenziare come anche la scelta dei colori, negli elaborati dei bambini, possa essere un elemento su cui porre attenzione per cogliere quegli aspetti di temperamento o di esperienza che, in assenza di uno sguardo attento, potrebbero rimanere inosservati o inascoltati.

I colori parlano: di gioie, di ansie, di paure, di tristezze, di malinconie, di frustrazioni e di rabbia e la predilezione di uno o più di essi, da parte di un bambino, può aiutare il genitore o l’insegnante a cogliere o ad intuire elementi significativi del mondo interno del piccolo.

Vediamo, dunque, i significati dei colori fondamentali:

Rosso: simbolo di vitalità ed esuberanza, è spesso utilizzato dai bambini che fanno fatica ad essere frenati nelle loro attività, da quelli che hanno bisogno di attrarre l’attenzione su di sé o dai bambini con una forte estroversione. Dal momento che stimola l’attività, il rosso è un colore adatto ai bambini più inibiti o “lenti a scaldarsi”. Un uso eccessivo di questo colore, può indicare un eccesso di energia scarsamente incanalata che può tradursi, su un piano comportamentale, in facile eccitabilità, irritabilità, ostilità.

Nero: simbolo di paura ed ansia, può significare vissuti emotivi carichi di dolore o malinconia. Un uso eccessivo del nero può indicare disagio o insoddisfazione, chiusura od oppositività.

Blu: simboleggia la calma, la tranquillità e la distensione. I bambini che prediligono il blu manifestano buone capacità di autocontrollo emotivo e un carattere calmo e sereno. Scrive E. Crotti: “Il blu è il colore del cielo e del mare e la sua luce è rinfrescante e rilassante; è adatto per lenire la fatica, anche mentale. Un angolo blu dovrebbe essere sempre previsto nella cameretta del bambino, perché favorisce il rilassamento e lo aiuta a superare un’eventuale insonnia”.

Giallo: esprime energia, estroversione, dinamicità. I bambini che amano il giallo hanno caratteri sensibili e aperti, ricercano il calore dell’amicizia e rivelano buone capacità relazionali.

Verde: simbolo di quiete, riposo, tranquillità, riflessione. Un uso importante di questo colore può esprimere mancanza di serenità interiore, nervosismo, ipersensibilità ed emotività. Esprime amore per la natura e per gli animali.

Ed, infine, analizziamo il significato del:

Viola: esprime emozioni di tristezza ed inquietudine ma anche desiderio di realizzazione personale. Un uso eccessivo di questo colore, può indicare un’assunzione eccessiva di responsabilità da parte del bambino e il timore di non essere all’altezza delle richieste ricevute dagli adulti.

Grigio: simbolo di paura e ansia, un uso eccessivo di questo colore può suggerire un blocco di energia e l’inibizione dei propri desideri e comportamenti.

Arancione: è il colore della gioia, dell’entusiasmo e dell’ottimismo. I bambini che amano questo colore sono, solitamente, socievoli, aperti e disponibili ad affrontare nuove esperienze. È il colore che simboleggia il desiderio di crescere.

Rosa: è il colore amato dalle bambine. Esprime gentilezza e sensibilità. Denota ricchezza interiore e disponibilità verso gli altri. Chi ama il rosa predilige le persone tranquille a quelle rumorose o aggressive.

 

Concludo questo breve articolo con la poesia di Gianni Rodari: “I colori dei mestieri”, una celebre filastrocca che esalta il potere evocativo dei colori e che ci fa riassaporare lo stupore che provano i bambini di fronte alle cose semplici ed autentiche, variopinte come l’arcobaleno, le sole in grado di trasmettere, a chi sa coglierne l’incanto, una gioia incontenibile e un senso profondo di amore per la vita:

Io so i colori dei mestieri:
sono bianchi i panettieri,
s’alzano prima degli uccelli
e han la farina nei capelli;
sono neri gli spazzacamini,
di sette colori son gli imbianchini;
gli operai dell’officina
hanno una bella tuta azzurrina,
hanno le mani sporche di grasso.
I fannulloni vanno a spasso,
non si sporcano nemmeno un dito,
ma il loro mestiere non è pulito.